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IL PROFILO METABOLOMICO RIVELA L’AMPIA SOPPRESSIONE SURRENALE DOVUTA ALLA TERAPIA CON CORTICOSTEROIDI INALATORI NELL’ASMA

IL PROFILO METABOLOMICO RIVELA L’AMPIA SOPPRESSIONE SURRENALE DOVUTA ALLA TERAPIA CON CORTICOSTEROIDI INALATORI NELL’ASMA

L’asma è una malattia cronica delle vie aeree associata ad iperreattività bronchiale che può contribuire alla comparsa di ripetuti episodi di tosse, dispnea, broncospasmo e sensazione di costrizione toracica; tali episodi sono generalmente caratterizzati da reversibilità del quadro di ostruzione delle vie aeree. I dati personali potrebbero essere divulgati per indagare, prevenire o ricorrere a vie legali nei confronti di attività illecite, sospette frodi e situazioni che potrebbero rappresentare una minaccia all’incolumità di persone, o in qualsiasi altro caso richiesto dalle autorità. Attualmente si ottengono ottimi risultati facendo assumere al paziente con regolarità dei farmaci in via aerosolica, spray o in forma di polvere inalatoria in modo da arginare l’infiammazione cronica per evitare che non degeneri, e arginare il broncospasmo, “allargando” i bronchi quando questi tenderebbero a restringersi. In ogni caso è lo specialista a decidere caso per caso quali farmaci prediligere, mentre l’asmatico deve essere sempre cosciente dei farmaci che assume e, secondo le indicazione del medico, sapere come e quando variarne il dosaggio.

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Sintomi

Occorre rivolgersi prontamente al medico quando un soggetto affetto da asma richiede una dose di farmaci beta-adrenergici superiore a quella raccomandata. La necessità di assumere dosi extra, in particolar modo se usate continuamente, indica un peggioramento della broncocostrizione, che può essere pericoloso e anche porre potenzialmente a rischio di insufficienza respiratoria e morte. Uno sguardo alla letteratura recente mette in luce alcuni aspetti forse non previsti dell’impatto del COVID-19 sull’asma. Le pratiche adottate durante la pandemia riguardanti l’igiene, i dispositivi di protezione personale e le misure di quarantena hanno messo in luce la possibilità che queste strategie basilari siano tra i fattori chiave che potrebbero ridurre il tasso di riacutizzazioni dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

  • I ricercatori hanno calcolato la proporzione di giorni coperti dal trattamento con ICS associati a LABA sei mesi prima e sei mesi dopo l’inizio del trattamento con il farmaco biologico add-on prescritto, come pure la proporzione di giorni coperti dal biologico nel primo semestre d’impiego.
  • Altri studi hanno portato a concludere che la vitamina D potrebbe avere effetti terapeutici e di prevenzione contro lo stress ossidativo.
  • Non è ancora indiscussa la causa che si pone alla base dell’asma; di certo, una combinazione di elementi può favorirne la comparsa.
  • Le pratiche adottate durante la pandemia riguardanti l’igiene, i dispositivi di protezione personale e le misure di quarantena hanno messo in luce la possibilità che queste strategie basilari siano tra i fattori chiave che potrebbero ridurre il tasso di riacutizzazioni dell’asma e della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).

Possono verificarsi superinfezione
batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia
cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite. Essendo l’asma una patologia cronica, i farmaci disponibili in commercio non sono in grado di curare la malattia, ma sono in grado di ridurre i sintomi e ripristinare una condizione di normalità nella persona che ne soffre. I fattori di rischio per le esacerbazioni dell’asma sono multipli e comprendono fattori ambientali, immunologici e genetici.

Riquadro 2 COVID-19 E TERAPIA FARMACOLOGICA PER L’ASMA

I pazienti asmatici con esacerbazioni acute sono stati ammessi nel reparto respiratorio dell’ospedale affiliato del Luzhou Medical College, tra settembre 2011 e dicembre 2012. Altri studi hanno portato a concludere che anabolizzanti dove si comprano la vitamina D potrebbe avere effetti terapeutici e di prevenzione contro lo stress ossidativo. Gli studi effettuati sulla vitamina D in pazienti con malattie immuno-mediate non sono stati completamente esaustivi.

Quali sono le patologie che possono beneficiare della nebulizzazione?

– inviare all’utente informazioni promozionali riguardanti servizi e/o prodotti della Società di specifico interesse professionale ed a mandare inviti ad eventi della Società e/o di terzi; resta ferma la possibilità per l’utente di opporsi all’invio di tali comunicazioni in qualsiasi momento. Eventuali informazioni su prodotti farmaceutici qui riportate sono rivolte esclusivamente a soggetti appartenenti alla classe medica.

Saturimetro e bambini, come usarlo correttamente

D’altronde, come dichiarato da Bush,7 luminare della medicina respiratoria pediatrica, da una parte nessun adulto è mai deceduto per 1 cm di altezza in meno, mentre rifiutare una terapia con steroidi può avere effetti anche fatali. E d’altra parte non è da sottovalutare che un’asma non controllata può anch’essa avere come conseguenza una riduzione della crescita rispetto alle attese, indipendentemente dalla terapia con steroidi inalatori. L’indiscussa efficacia degli steroidi nel trattamento dell’asma viene infine confermata da tutte le altre linee guida internazionali (inglesi, canadesi, australiane).

Uno studio, che ha indagato la prevalenza del broncospasmo in età prescolare, ha dimostrato che l’erogazione dei farmaci veniva consigliata in maniera molto diversa tra macroaree. Negli USA la nebulizzazione era consigliata nell’80% dei casi e lo spray con distanziatore nel 20%, nel sud Europa nel 65% vs 35%, in Inghilterra e nord Europa nel 50% vs 50%, rispettivamente 4. Ne risulta una maggiore inclinazione alla prescrizione della nebulizzazione negli USA e nell’Europa del Sud rispetto al nord Europa. In seconda battuta, gli scienziati hanno raccolto i dati sui farmaci assunti dai pazienti asmatici, tenendo conto del dosaggio e della durata delle terapie.

Quale è il ruolo della nebulizzazione nell’ambito della terapia dell’asma bronchiale?

• Seguire le precauzioni per evitare l’aerosol, i droplet e il contatto se è necessario eseguire una spirometria. • Chiedere ai pazienti di monitorare il PEF al domicilio, se è necessario avere informazioni sulla funzione polmonare. La vaccinazione dei bambini
suscettibili entro 72 ore e non oltre le 120 ore dall’esposizione può
prevenire e modificare significativamente la malattia.